Brano: [...]ocile feldmaresciallo Wilhelm Keitel.

Da questo momento l’esercito perdette anche esteriormente il suo tradizionale ruolo di colonna portante dello Stato, per divenire il braccio potentemente armato del regime nazionalsocialista. Contro questa tendenza apparentemente inarrestabile non mancarono le voci o le opinioni discordi, timide anche se provenienti da posizioni molto elevate. Si ricordi in particolare l’argomentata opposizione guidata da Ludwig Beck contro la decisione di Hitler di invadere militarmente la Cecoslovacchia. In questa fase si collocano i primi complotti, per la verità molto rudimentali e inconcludenti, orditi da esponenti della fronda militare per impedire, l’entrata in guerra, ritenuta troppo rischiosa. In questa prima fase la “resistenza” dei militari, che è stata spesso esaltata dalla storiografia in misura eccessiva rispetto alla sua reale incidenza, intendeva opporsi anche ai crescente potere delle SS e dei consiglieri più influenti di Hitler. Solo più tardi ci si rese conto (con un’analisi per la verità riduttiva) che[...]